Volkswagen e Suzuki, è addio per colpa di Fiat

L’anticipazione è arrivata direttamente dall’autorevole Wall Street Journal ed è stata confermata dai diretti interessati suscitando molto clamore: la partnership tra il Gruppo Volkswagen e la Suzuki a nemmeno due anni dall’accordo è da considerarsi carta straccia.

La conferma è arrivata direttamente dal costruttore giapponese che ha ammesso di aver posto fine alla collaborazione per differenti vedute strategiche.

Il motivo del contendere, sostanzialmente, va ricercato nella decisione da parte di Suzuki di rivolgersi alla Fiat per acquistare i motori diesel 1.6 Multijet snobbando così i 1.6 TD sviluppati dall’azienda tedesca.

Da questa decisione, che certamente i vertici della Casa nipponica devono aver valutato attentamente prima di prendere, sono cominciate le prime rotture che hanno portato a quella definitiva. In effetti l’accordo del dicembre 2009, che era stato annunciato a lungo termine, prevedeva l’acquisizione da parte di Volkswagen del 19,9% di azioni marchiate Suzuki per una collaborazione che doveva soprattutto mirare al mercato delle citycar e delle compatte, mentre ci sarebbe stata assoluta indipendenza nei rispettivi settori non interessati all’accordo.

Non è la prima volta che Suzuki interrompe un accordo importante con un grande produttore mondiale. Lo aveva fatto qualche anno fa rompendo il patto con General Motors, che era sua socia sin dal 1981 con il 20% del capitale. Ma soprattutto potrebbe prefigurare nuove strategie sia da parte della Casa giapponese che del Gruppo Fiat non solo sul mercato asiatico. Infatti dall’accordo di due anni fa ad oggi Suzuki e Volkwagen nonostante i buoni propositi non avevano sviluppato nessun progetto concreto, soprattutto per la mancanza di proposte da parte dei tedeschi, evidentemente in posizione forte come primo costruttore mondiale.

Ora la Casa di Wolfsburg imputa ai giapponesi di aver violato il contratto e si limita a commentare, come riportato da alcuni siti tra i quali quello del Corriere della Sera di ritenere la decisione “spiacevole ma necessaria. Suzuki rimane un investimento interessante”.

Evidentemente devono pensarla così anche dalle parti del Lingotto. Per ora si parla solo della fornitura di motori, che saranno destinati ad equipaggiare il nuovo modello della SX4, ma in futuro una volta consolidati i progetti sia in Italia che negli Usa il rapporto potrebbe anche allargarsi, anche perché il futuro è sempre più fatto di alleanze.

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