Mazda discute con Toyota per l’ibrido

Toyota e Mazda sono in trattativa per il sistema ibrido. La notizia arriva dal Giappone ed è indirettamente confermata dal portavoce della Toyota, Paul Nolasco, il quale ha dichiarato: “Non c’è stata alcuna decisione sull’accordo per offrire i sistemi ibridi a Mazda”, segno che colloqui ci sono già stati e andranno avanti.

Anche Mazda, chiamata in causa direttamente da OmniAuto.it, conferma i colloqui stigmatizzandoli come normali tra case in un periodo nel quale la massimizzazione dei costi è l’obiettivo di qualunque costruttore. Il “Nikkei” si spinge addirittura oltre e afferma che Mazda vuole produrre 100mila vetture ibride entro il 2013 e che, allo scopo, la Toyota presterebbe a Mazda lo stabilimento NUMMI di Fremont, in California, dopo l’abbandono da parte di GM della joint-venture che la legava alle Tre Ellissi dal 1984. Secondo il quotidiano giapponese, Toyota produrrebbe in riva al Pacifico una Prius con frontale e marchio Mazda in attesa che quest’ultima porti a buon fine lo sviluppo dei propri sistemi ibridi che mettono al centro il motore rotativo, alimentato a benzina, gas o anche ad idrogeno.

A dire il vero esiste già una Mazda ibridizzata da Toyota ed è la Tribute, SUV venduto negli USA e basato su piattaforma e gruppo elettromeccanico della Ford Escape. Proprio con Ford la Toyota aveva scambiato nel 2003 alcuni brevetti relativi al sistema ibrido della prima Prius in cambio di altri sull’iniezione diretta di benzina depositati dal costruttore americano. Con la perdita del controllo da parte di Ford (che è scesa dal 33,4% al 13,8% di quota), Mazda ha ora mani libere (o forse l’obbligo) per rivolgersi direttamente alla fonte dei propri bisogni e dispiegare una strategia del tutto diversa da quella prefigurata nel 2008 e che si basava essenzialmente sul perfezionamento dei motori a combustione interna e la riduzione del peso. Il successo di Prius e Insight negli USA e in Giappone, accanto alla maggiore indipendenza operativa, hanno evidentemente cambiato le carte in tavola.

Fonte: Omniauto.it

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