Know-How e Finanza, gli accordi per uscire dalla crisi

La crisi economica mondiale, si sa, ha colpito in maniera piuttosto dura anche il settore automobilistico, visto e considerato il fatto che per acquistare una nuova auto i consumatori devono far fronte ad una spesa non certo indifferente.

I recenti andamenti del mercato, come hanno dimostrato importanti quotidiani del settore economico come il Financial Times oppure il nostro Sole 24 Ore, parlano davvero chiaro, i consumatori si stanno dirigendo sempre di più su vetture ecologiche che siano piccole, comode e permettano di risparmiare cifre importanti. Per questo motivo moltissime case hanno dato il via a progetti elettrici che stanno dando ora i loro frutti, o comunque hanno optato per l’uscita di city car dai consumi molto bassi, per non parlare delle soluzioni ibride adottate sulle macchine di cilindrata più elevata.

Detto questo, appare chiaro che case automobilistiche più portate a lavorare su progetti di piccole automobili, destinate al grande pubblico, si siano trovate avvantaggiate rispetto a case come Daimler-Benz, che ha sempre puntato forte sul lusso e sulla qualità delle sue produzioni. In questi anni la casa di Stoccarda ha infatti sempre lavorato su macchine di un certo calibro ed anche le sue “creature” più piccole non hanno mai rinunciato a mantenere un certo standard.

Il gruppo tedesco ha però dovuto correre ai ripari per ampliare la sua fetta di mercato, e immediatamente ha cominciato a studiare soluzioni per ampliare la gamma Smart con motori sempre più economici. Da qua la necessità di un accordo con il gruppo Renault-Nissan, operativo da febbraio, che porterà le case coinvolte a condividere il loro know-how per quel che riguarda il segmento delle city car. Della cooperazione gioveranno le piccole elettriche alle quali i gruppi stanno lavorando, ossia la Smart-E di Daimler e la Zoe della casa francese.

Negli ultimi giorni inoltre sembra che l’accordo verrà ampliato e rafforzato da uno scambio reciproco di quote azionarie. I vertici dei due gruppi non hanno per ora ancora commentato ufficialmente la notizia e sembra che la casa di Stoccarda sia reticente a condividere le proprie azioni con un gruppo con rating più basso, tuttavia proprio il Financial Times ha spiegato che forti ragioni economiche potrebbero condurre lo stesso in porto la trattativa.

In questi tempi difficili sia per i consumatori che per le case produttrici appare evidente che accordi di questo genere, sopratutto di scambio di know-how, possano aiutare le case automobilistiche ad uscire dal pantano della crisi senza la necessità di operare drastici tagli.

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