La nuova General Motors

La nuova General Motors inizia ad operare da oggi, con una nuova struttura di corporate, un bilancio più forte e un rinnovato impegno nei confronti dei clienti, che “saranno al centro di tutto”. La newco, la nuova società che emerge da quel che rimane del vecchio gruppo in seguito alla bancarotta, consiste in 4 marchi americani (Chevrolet, Cadillac, Buick e Gmc) ed ha un debito pari a circa 11 miliardi di dollari.

Una “storica trasformazione”, come l’ha chiamata il nuovo presidente e amministratore delegato, Fritz Henderson, che ha definito la giornata di oggi come quella che “segna un nuovo inizio per General Motors e permette a ciascun dipendente, me compreso, di tornare all’opera disegnando, costruendo e vendendo grandi vetture e mezzi pesanti, che sapranno soddisfare i bisogni dei clienti”. Questa è la nuova visione di General Motors, che nella nota ufficiale ricorda i suoi modelli di maggior successo, anticipa gli investimenti futuri e dà notizia di un’ulteriore svolta: “Una partnership con eBay California che rivoluzionerà il modo di acquistare auto su internet”.

La neonata società, quando annuncia che è necessario un “cambiamento di cultura”, si riferisce infatti a novità senza precedenti. Oltre alla pioneristica alleanza con la rete verrà lanciata la possibilità di scrivere a “Tell Fritz” (Dillo a Fritz), un’area in cui i clienti potranno rivolgere domande direttamente al presidente e amministratore delegato Fritz Henderson, che ha spiegato: “Il nostro obiettivo è quello di produrre vetture che i clienti vogliono”.

Quella che esce dalla bancarotta è infatti una GM più snella, agile e piccola e più concentrata sulla sua clientela. La nuova società, controllata per il 60,8% dal governo americano (che non sarà coinvolto nella gestione quotidiana), mentre la quota restante andrà al Canada, al sindacato United Auto Worker (Uaw) e ai creditori, avrà – oltre al debito di 11 miliardi di dollari – 64.000 dipendenti entro la fine dell’anno, una rete di vendita dimagrita di un terzo, il 35% dei manager in meno ed Edward Whitacre, ex amministratore delegato di At&t, alla presidenza del consiglio di amministrazione. “Ho accettato il lavoro perchè la maggior parte degli americani vuole una GM di successo”, ha detto, aggiungendo “tutti noi vogliamo vincere, e vinceremo”. Ringraziato il governo americano e quello canadese per l’appoggio dato, Henderson ha promesso di restituire le risorse ricevute “prima del previsto”, cioè prima del 2015, e per il ritorno in Borsa ha parlato dell’anno prossimo.

Un ritorno all’operatività il cui successo dipenderà prima di tutto dalla qualità dei prodotti e questo significa, come ha spiegato Henderson, che si punterà sull’efficenza dei motori e sulla robustezza delle vetture. Automobili che, “nonostante il recente crollo di GM”, restano “forti”. “Negli Stati Uniti – ha detto l’amministratore delegato – la Chevy Camaro non ha rivali nel suo segmento, mentre le nuove Chevy Equinox, Cadillac SRX e Buick LaCrosse stanno avendo un’ottima accoglienza”; un bilancio a cui è seguita la lista dei prossimi debutti, ovvero quelli di Cadillac CTS Sport Wagon, GMC Terrain, Chevy Volt, Chevy Cruze e Cadillac CTS Coupe.

Riguardo agli altri mercati, il presidente ha ricordato il lancio della Chevy Agile in America Latina, della Chevy Cruze e della Buick Excelle in Asia e della nuova Opel Astra in Europa. “Proprio il mese scorso – ha poi aggiunto – GM ha annunciato la costruzione di una nuova fabbrica nel Michigan dove nasceranno i motori di prossima generazione e saranno creati 1.400 nuovi posti di lavoro”. La linea strategica delineata da Henderson però non convince tutti e c’è già chi scommette sul suo fallimento. “Questa è la loro ultima chance di fare le cose correttamente”, ha detto un’analista di Edmunds, mentre Rebecca Lindland di Global Insight ha così criticato: “Hanno richiamato Bob Lutz, 77 anni, per dirigere il marketing e trovare nuovi modi per vendere vetture. Il loro maggior problema è la percezione che i clienti hanno delle loro vetture. L’immagine è difficile da riparare”.

Fonte: Omniauto.it

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