Chrysler: ancora non superato il periodo di crisi

Ancora paura ad Auburn Hills, nonostante infatti il passaggio a Fiat e la “cura” alla quale la casa americana Chrysler è stata sottoposta dal gruppo italiano.

Il lavoro di Marchionne, il manager italo\canadese, designato per “traghettare” fuori dai guai la casa produttrice americana, ha soddisfatto molti ed il piano quinquennale presentato è stato accolto dalla maggior parte degli addetti ai lavori con fiducia e con approccio decisamente positivo, tuttavia i guai non sembrano essere finiti.

Infatti nonostante il taglio dei costi proposto dal suddetto piano strategico e l’apprezzamento mostrato dagli osservatori nei riguardi della Fiat, di Marchionne, e del modo di agire mostrato in questi mesi, sembra che il futuro dello storico marchio sia ancora fortemente in bilico.

A suonare l’allarme è Max Warburton, un’analista di Barnstein Research. Questo noto analista ha presentato un rapporto agli azionisti Fiat, ed alcune voci di questo rapporto sono trapelate mostrando su note riviste di settore, le quali hanno riportato le preoccupazioni del Signor Warburton. L’analista ha infatti sottolineato che il lavoro svolto è soddisfacente, ma tuttavia non è sufficiente per portare la Chrysler fuori dalla crisi e ad Auburn Hills non possono ancora dormire sonni tranquilli, devono invece rimboccarsi le maniche per tentare di arrivare alla fine del tunnel.

Nonostante dunque quest’anno si sia sfiorato il bilancio in attivo, ancora molto lavoro c’è da fare, e i costi andranno ridotti ancora in modo forse più drastico in modo da condurre la storica casa fuori dalle acque turbolente nelle quali si è andata ad impelaghare.

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