Cina e India: una stangata al mercato delle auto.

Dopo le vendite record degli scorsi anni, sembra che i due  più grandi mercati al mondo, cioè quelli asiatici stiano rallentamento la vendita di auto. In Cina, le vendite (inclusi i veicoli commerciali) sono scese nel mese di ottobre dell’1,1% rispetto allo stesso mese dell’anno 2010, a 1,52 milioni di unità.

La SAAB passa in mano cinese

Una nota della Swedish Automobile, una holding che controllava, fra le altre, la casa automobilistica svedese Saab, rende noto che  Saab passa a una proprietà cinese. Continua dunque l’ “esodo” dei marchi europei verso l’estremo oriente. Con conseguenze non sempre, e non per tutti, positive.

Mercato auto: Italia piange Cina ride

La crisi economica è ancora presente nel nostro paese, ma in Asia, ed in particolare in Cina la situazione è completamente diversa. A Pechino le vendite delle auto vanno a gonfie vele con una costante crescita nei primi due mesi del 2010, sostenute dagli incentivi all’acquisto.

La Lamborghini si fa largo in Cina: inaugurati due nuovi showroom a Pechino e Hangzhou

La Cina, che nel 2009 è diventato il più importante mercato automobilistico del mondo, battendo in numero di automobili immatricolate gli Stati Uniti e l’Europa, attira l’interesse dei marchi più nobili e blasonati. Anche Lamborghini rafforza il proprio posizionamento attraverso l’inaugurazione di un nuovo showroom a Hangzhou e l’ampliamento della nuova sede a Pechino che è diventata il più grande punto vendita del marchio del Toro scatenato in Asia, dopo Ferrari e Porsche, la quale ha scelto di lanciare in estate al Motor Show di Pechino la sua ultima supercar, la Panamera, riconoscendo l’importanza del mercato cinese.

La Cina rimane il primo mercato mondiale dell’auto

La notizia non è del tutto nuova visto che già lo scorso gennaio era avvenuto lo storico sorpasso, ma non tutti credevano che il gigante cinese avrebbe mantenuto a lungo il primato. La cosa suona un po’ come una svolta epocale negli equilibri e nelle dinamiche dell’economia mondiale, una situazione che segna al contempo la crescita esponenziale di un paese dalla giovane economia capitalista e il crollo verticale dell’ex superpotenza economica, anche in campo automobilistico.

Il piano di BAIC su Opel punta sulla Cina

L’offerta della Beijing Automotive Industry Corp. (BAIC) presentata alla General Motors per ottenere la Opel esce allo scoperto. Il documento, ottenuto dalla Reuters oggi pomeriggio, parla di un investimento di 660 milioni di euro in cambio del 51% di Opel che, se verrà accettato, porterà entro il 2015 alla vendita in Cina di 485mila vetture tra Corsa, Meriva, Zafira, Antara, Astra e vecchi modelli Vectra.

Volvo nel mirino dei cinesi

Volvo avrebbe un altro pretendente cinese, la Bejing Automotive Industry Holding (BAIC) che si aggiunge alla Geely Automobile Holdings, alla Chery Automobile e alla Chongqing Changan Automobile, quest’ultima già partner di Ford all’interno del cui gruppo il marchio svedese sta dal 1999, anno nel quale l’azienda di Dearborn ne aveva rilevato il 100% delle azioni per l’equivalente di 6,45 miliardi di dollari.

Dalla Cina l’auto elettrica per le lunghe distanze

Si chiama Zhong Tai, è prodotta dall’azienda cinese New Power ed esternamente sembra una Daihatsu Terios, modello a partire dal quale è stata in effetti realizzata. La sua particolarità è di essere un’auto elettrica che, in condizioni ottimali (ossia sacrificando un po’ la velocità di crociera) e particolarmente in ambiente urbano, può percorre circa 400 chilometri con una sola carica.
Dotata di una batteria da 300 kg, la Zhong Tai può viaggiare per più di 270 chilometri a 100 km/h o per 350 chilometri a 77 km/h senza la necessità di fare rifornimento.