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Crisi dell’auto non per tutti: Bolzano,Trento ed Aosta registrano numeri record

07 Mag 2012
Renata O
AUTO E FINANZA, NORMATIVE

Il dato di generale flessione del mercato automobilistico sembra, come al solito, fatto per essere smentito. Nonostante a livello Nazionale si parli di un crollo di quasi il 18%, in tre province italiane i numeri sono di segno opposto e di tutt’altro spessore. Vediamo perchè.

Bolzano, Trento ed Aosta sono le uniche province d’Italia che hanno registrato nel mese di Aprile 2012 un netto aumento delle immatricolazioni.  Le tre province fanno infatti registrare aumenti rispettivamente del 768,4%, 434,1% e 433,3%. Numeri impressionanti se confrontati a dati come quelli di  Napoli (-32%), Palermo (-31%), Salerno (-31%), Milano (-27%) e Catania (-26%). Crolli anche a Roma (-61%) e Firenze (-66%), le ultime in  questa speciale classifica. Ad aiutare un tale aumento delle immatricolazioni ha sicuramente contribuito il cambiamento delle regole sull’Importo dell‘imposta provinciale di trascrizione (IPT).

Infatti l’importo fisso compreso tra i 151 euro e i 196 euro, è diventato variabile al di sopra dei 53 kW a discrezione della provincia. Questo ha portato, come fa sapere l’ACI, ad un aumento  del 25% per Crotone, Lecco, Messina e Sondrio; del 29% per Vercelli; del 26% per Perugia. Tuttavia la maggior parte delle Province hanno disposto aumenti del 30% (50 Province, con un aggravio di 4,56 euro per kw) e del 20% (45 Province,al prezzo di 4,21 euro per kw). Da questa  manovra finanziaria sono rimaste escluse le Regioni a statuto speciale (Sicilia, Sardegna, Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta) e le Province autonome di Trento e Bolzano.

La crisi dell’auto colpisce così in modo trasversale le province italiane, favorendo quelle in cui è presente una IPT più favorevole. A tal proposito UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) chiede che anche la politica locale aiuti il mercato dell’auto in un momento di crisi nerissima.

 

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