Bravo 2.0 MJT Sport: su con le prestazioni

La prima sensazione, una volta a bordo della Bravo 2.0 Multijet 165 CV Sport e che sia migliore di quella guidata nei giorni del debutto. Come dire, meglio rifinita, più curata. Ecco: più matura. Non c’è una ragione particolare, è una sensazione complessiva.

A patto che lo sguardo non cada sulle cuciture rosse sparse un po’ ovunque nell’abitacolo, retaggio dell’espressione della sportività a quattro ruote in voga negli anni 80.

Il suo 4 cilindri turbodiesel da 165 CV, già in regola con la normativa antinquinamento Euro 5 e dotato del filtro antiparticolato di serie, ha ora una maggiore cilindrata (da 1910 a 1956 cm³). Rispetto al vecchio turbodiesel, i progressi sono rilevanti sotto tutti i punti di vista: la potenza massima è passata da 150 a 165 CV; la coppia è di 360 Nm e il consumo, secondo le nostre rilevazioni, si è mantenuto grossomodo simile (in media si fanno 7,5 litri/100 km) alla vecchia versione, che era anche avvantaggiata da una gommatura più stretta. Va detto che la Bravo 2.0 Multijet non è la macchina di chi va in cerca di economie; piuttosto sa accontentare chi pretende una guida gratificante. Nell’accelerazione da 0-100 è infatti più veloce di nove decimi di secondo rispetto alla vecchia versione e addirittura più di quattro secondi nella ripresa da 70 a 120 km/h in sesta.

Del nuovo propulsore non si può che parlare bene: il due litri a gasolio è pastoso, pieno in basso, adeguatissimo su tutti i percorsi. Magari non ha l’allungo che ti aspetteresti da un motore così potente. Ma non è un problema, perché dà il meglio di sé tra i 1500 e i 2500 giri, che corrispondono, questi ultimi, alla velocità massima in autostrada senza attirare l’attenzione degli autovelox. Nel traffico extraurbano la Fiat Bravo rimane abbastanza gradevole. Più che altro è la maneggevolezza del cambio, con gl’innesti un po’ troppo contrastati, a infastidire, accompagnata da un pedale della frizione modulabile e resistente, ma piuttosto pesante: ben 14,7 kg.

Ed è proprio quando si esce dall’autostrada e ci s’immerge nel traffico cittadino, che l’entusiasmo iniziale si smorza un poco. Anche perché il cambio automatico non è previsto: una mancanza che può pesare parecchio nella scelta finale, soprattutto se in ballottaggio c’è il 1600 da 120 CV che, oltretutto, è disponibile con la trasmissione robotizzata Dualogic.

Fonte: Quattroruote.it

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