Auto elettriche, un mercato che deve crescere

Il futuro del mercato dell’auto è sempre più elettrico, anche se in Italia almeno per il momento ce ne stiamo accorgendo poco.

L’ultima testimonianza arriva da uno studio della Deloitte che evidenza come almeno il 4% di chi guidi un’automobile al mondo sia già disponibile ad acquistare un veicolo elettrico.

L’azienda di servizi americana ha intervistato circa 13mila automobilisti distribuiti tra America del Nord e del Sud (Brasile e Argentina), ma anche nei Paesi più importanti come mercato in Asia, dalla Cina all’India passando per Corea e Giappone e ovviamente in Europa, Italia compresa, anche se ha tenuto fuori la Gran Bretagna.

E’ emerso che i più interessati sono quelli che vivono in nazioni nelle quali l’acquisto di un’auto elettrica sono i guidatori di Paesi emergenti come Cina, con il 50% degli automobilisti che si sono detti interessati, e India dove la quota è salita addirittura al 59% o ancora la Turchia con il 40%. Al contrario l’innovazione per ora non sfonda in nazioni automobilisticamente più evolute quali la Germania, con il 9% dei favorevoli, seguita da Belgio con il 7%, Francia con il 5% e Giappone con il 4%.

In Italia i sondaggi più recenti fotografano un parco di potenziali acquirenti in linea con quelli giapponesi, quindi assolutamente in media anche se con valori bassi. Se le previsioni per il 2012 sono di 1,8 immatricolazioni di auto nuove nel 2012, significa che le elettriche supereranno quota 70mila. A convincere poco gli acquirenti, un po’ in tutto il mondo, è soprattutto la poca varietà di modelli e la scarsa autonomia di percorrenza delle vetture tra una ricarica e l’altra, oltre a medie di velocità non in linea con le attese.

La realtà però è che la stragrande maggioranza di loro parla per quello che ha visto o letto su riviste specializzate e non per aver provato direttamente questi modelli, per i quali sono comunque attese evoluzioni positive in tempi brevi. Ma con i continui aumenti dei prezzi per i carburanti e una nuova politica che aumenti le infrastrutture espressamente dedicate, come ad esempio il moltiplicarsi delle centraline di ricarica pubbliche nelle città, gli incentivati all’acquisto aumenterebbero.

Anche perché in Italia, con la nuova stangata sull’Iva passata dal 20 al 21% e il conseguente aumento dell’Ipt si annunciano tempi sempre più foschi per le nuove immatricolazioni. Lo rileva l’Unrae (Unine dei rappresentanti dei produttori esteri in Italia) per bocca del direttore generale Gianni Filippini: “Le nostre stime per il 2011 evidenziano un mercato di appena 1.650.000 di nuove immatricolazioni. In ulteriore ribasso, quindi, rispetto alle nostre previsioni precedenti di 1,7-1,75 milioni di unità. E nel 2012 non si attendono miglioramenti mentre prima dell’introduzione dell’Iva al 21%, si prevedeva una ripresa dell’intero comparto”.

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