Opel, parte con Ampera la rivoluzione ad emissioni zero

Arriverà anche in Italia per fine anno, è la nuova frontiera del futuro: pratica, efficiente e soprattutto ad emissioni zero.

L’Opel Ampera, prodotta negli stabilimenti di Detroit della General Motors insieme alla Chevrolet Volt, già dal suo vernissage all’ultimo Motor Show bolognese ha stuzzicato la curiosità, ma è soprattutto una scommessa nella quale la Casa tedesca ha investito molto del suo piano strategico da qui ai prossimi quattro anni.
Cinque porte e omologazione per quattro passeggeri, è un veicolo totalmente a propulsione elettrica dalla lunga autonomia. Su percorsi brevi, soprattutto cittadini, sino a 80 chilometri l’autonomia è garantita da batterie al litio consentendo emissioni di CO2 pari a zero.
Oltre, se la carica scende di livello, si mette in funzione un piccolo generatore elettrico alimentato a benzina che può ampliare l’autonomia sino ad un massimo di 500 chilometri.
Il tutto con prestazioni eccellenti, soprattutto considerando le dimensioni ridotte della vettura che supera di poco i 2,60 metri: con i suoi 150 cavalli di potenza si va da zero a 100 in poco più di nove secondi e la velocità massima è pari a 160 km/h. Inoltre per ricaricare la batteria bastano circa tre ore e soprattutto la presa a bordo del veicolo è facilmente collegabile a qualsiasi presa domestica.
L’Ampera parte da un modello base dal costo, per ora, ancora non troppo accessibile visto che per il lancio si parla di 43mila euro, ma in un futuro molto prossimo la Opel ha in programma almeno tre varianti di carrozzeria.
Un lancio per il quale in Italia la Casa valuta di poter vendere qualche centinaio di unità, arrivando sotto la soglia delle mille, anche se lo sviluppo è sempre più destinato verso questa frontiera. E all’orizzonte si affacciano, tra il 2013 e il 2015, altri innovativi veicoli prodotti dalla Opel.
Prima una city-car elettrica che andrà a contrastare prodotti come la Smart e la Citroen C-Zero, dall’autonomia ancora maggiore, mentre le nuove evoluzioni della HydroGen4 serviranno a sperimentare i modelli alimentati a idrogeno.

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