La futura Chrysler Grand Voyager ritorna con trazione 4×4 e con stile sportivo

Sergio Marchionne ha appena rilasciato in una intervista alcuni dettagli riguardo la futura generazione del Chrysler Grand Voyager che adotterà oltre alal trazione anteriore anche quella integrale AWD e sarà proposta in due versioni: una la monovolume classica l’altra invece sarà una versione crossover.

L’attuale generazione di Chrysler Grand Voyager è stata svelata nel 2007 per entrare in produzione nel 2008 e l’erede sarà anticipata già al 2013 secondo Sergio Marchionne (CEO del gruppo Chrysler). La nuova generazione sarà più compatta e più stretta, sarà basata su di una piattaforma rinnovata e adotterà nuovamente la trazione integrale, abbandonata dall’ultima generazione perché occupava spazio nel pianale posteriore. 

Più compatta per i mercati europei, più sportiva e filante, seguirà la filosofia inaugurata dalla Ford S-Max ovvero la monovolume gran turismo. La futura Grand Voyager sarà lunga poco più di 4,70 metri ovvero circa 40 cm in meno rispetto l’attuale generazione. Marchionne infatti vuole differenziare i modelli Grand Voyager e la Grand Caravan venduta dalla Dodge; quest’ultima resterà la monovolume di casa dedicata al mercato USA lunga oltre 5,1 metri, a favore della Chrysler più compatta e slanciata. 

La Grand Voyager del 2013 sarà anche più ologica e disporrà di nuovi motori a benzina Pentastar V6, Hybrid con un quattro cilindri a benzina più l’elettrico e nuovi diesel Multijet da 2,0 litri. Sarà proposta anche una versione crossover con paraurti grezzi, assetto rialzato da terra e protezioni laterali. Sergio Marchionne intende produrre la nuova Grand Voyager in Canada che sarà venduta in Europa col marchio Lancia. Intanto ha comunicato che il suv di casa Jeep che sarà prodotto a Mirafiori (Torino) sarà l’erede dei modelli Compass e Patriot e che il pick-up di casa RAM in arrivo avrà dimensioni compatte, sarà realizzato su un telaio monoscocca e sarà particolarmente ecologico. Il nuovo pick-up RAM dovrebbe essere prodotto al di fuori degli Stati Uniti (probabilmente in Messico).

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