Sciopero dei benzinai: i consumatori si ribellano

“Il petrolio scende a 64 dollari, ma alla pompa la benzina sale”. Inizia così un polemico comunicato stampa a firma dell’Adiconsum che, in merito allo sciopero dei benzinai (fissato per mercoledì e giovedì), denuncia lo “scandalo” delle royalty che i consumatori pagano sulla benzina e sugli acquisti negli autogrill. “È assurdo che il gestore abbia un compenso di 4 cent/litro e sullo stesso litro la società autostrade possa beneficiare di royalty fino a 20 cent”, si legge nella nota, che prosegue affermando che è “assurdo, perché le autostrade sono un servizio pubblico gestito in concessione dalle società autostrade”. Per rispondere positivamente alle richieste dei gestori, secondo l’Associazione dei consumatori, basterebbe ridurre il peso di queste royalty.

Vai in autostrada? Occhio al prezzo della benzina

Facile cadere nel vittimismo e affermare che paga sempre e solo l’automobilista. Pur tuttavia, almeno in questo caso, pare inevitabile indispettirsi di fronte all’ennesima batosta che arriva sulla testa dei guidatori: succede che lo scontro Compagnie petrolifere-benzinai delle autostrade partorisca aumenti del prezzo del carburante.

La benzina più cara infiamma le polemiche

Benzina a quota 1,278 euro il litro, gasolio a 1,125 euro: è il record per il 2009, toccato proprio nelle scorse ore, che ci ricaccia indietro parecchi mesi. Per l’esattezza, una benzina così cara non la si vedeva da ottobre 2008, mentre per il diesel si è tornati ai livelli di metà dicembre 2008, stando alle statistiche dell’Unione petrolifera. E soltanto negli ultimi 10 giorni, un pieno di benzina è rincarato di circa due euro, così da svuotare in fretta le tasche degli automobilisti.