Vap Saver: per “salvare” le valvole dei motori bifuel

Una lubrificazione aggiunta per far durare a lungo valvole s sedi valvole di quei motori che “soffrono” l’alimentazione a gas. E’ il dispositivo Vap Saver della Serbatoi Gpl di Rovereto (TN). Un sistema che sfrutta la depressione nel collettore di aspirazione per iniettare alcune goccioline di olio che lubrificano e raffreddano le parti più sollecitate nel funzionamento a Gpl o metano, appunto le valvole. Che il problema esista lo conferma il fatto che molti costruttori utilizzano testate differenti, almeno come materiali costruttivi o trattamenti termici, per i loro modelli bifuel. Per i motori che non hanno subito questo tipo di “trattamento” e che sono particolarmente soggetti a usura nel funzionamento a gas, il Vap Saver dovrebbe permettere un’affidabilità superiore.
Il sistema inietta 8-12 gocce di fluido al minuto sostituendo di fatto la modesta, ma importante lubrificazione garantita dal carburante per cui è pensato il motore: la benzina.
Il serbatoio di fluido è da mezzo litro ed è previsto un Led da inserire nel cruscotto per segnalare quando il livello scende sotto i 100 ml. Il sistema costa 122,40 euro Iva compresa, esclusa installazione che richiede circa un’ora di lavoro. Il fluido è venduto in flaconi da 1 litro al prezzo consigliato di 15,50 euro. Un sistema alternativo di lubrificazione di valvole e sedi lo commercializza la FlashLube Italia.

Servono? Per alcuni motori e impianti probabilmente sì
Il principio di questi dispositivi è senz’altro valido, non si tratta certo dei prodotti falsamente “miracolosi” di cui troviamo spesso le pubblicità; il prezzo non è eccessivo di fronte alla possibilità di evitare onerosi interventi meccanici di rifacimento valvole e sedi valvole. Diciamo solo che non possiamo dire “quanto” servono, cosa dimostrabile solo con lunghi test al banco o su strada. Questi sistemi potrebbero effettivamente essere utili per alcuni tipi di motori, soprattutto per installazioni di impianti non di primo equipaggiamento. Alcuni costruttori – un esempio è Subaru – fabbricano per i loro modelli bi-fuel teste e valvole specifiche per cui eventuali problemi di affidabilità dovrebbero essere stati risolti all’origine. Alcuni produttori di impianti Gpl, invece, iniettano saltuariamente piccole quantità di benzina anche nel funzionamento a gas per ovviare al problema “curato” dal VapSaver.

Fonte: Autoambiente.com

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