Componenti auto: è crisi

Gli effetti della crisi economica si sono fatti sentire anche sulla componentistica autoveicolare, che in Italia conta 2.500 aziende, 170.000 addetti e un fatturato di 45 miliardi di euro. Nel 2008 i ricavi complessivi della filiera sono calati del 2,6% e nel 2009 le difficoltà permangono.

I dati dell’ultimo Osservatorio della componentistica autoveicolare, tradizionale strumento d’indagine realizzato dalla Camera di commercio di Torino per l’analisi del settore auto in Piemonte e in Italia e basato su interviste a 882 imprese piemontesi e italiane, evidenziano una produzione che nei primi tre mesi dell’anno è diminuita di quasi il 39% rispetto allo stesso periodo del 2008.

“Per uscire dalla crisi è indispensabile però investire sul futuro”, ha detto Alessandro Barberis, Presidente della Camera di commercio di Torino, per cui “l’innovazione di prodotto e di processo e l’adozione di tecnologie pulite rappresentano delle valide opportunità per giocare un ruolo importante sui mercati internazionali”. A questo proposito, l’urgenza di un tavolo di confronto con il governo e con le istituzioni finanziarie per la discussione di provvedimenti concreti da adottare sia a breve-medio che a lungo termine è stata auspicata da Mauro Ferrari, Presidente del Gruppo Componenti ANFIA e Vice Presidente di ANFIA.

Da quest’anno, infatti, l’Osservatorio si è arricchito dalla collaborazione con l’ANFIA, che, come portavoce delle aziende italiane che operano ai massimi livelli nel settore automotive, si impegnerà in attività di carattere promozionale per il 2009, mentre a partire dalla prossima edizione evolverà anche a livello contenutistico. “Sull’onda del crollo delle vendite di autoveicoli a livello internazionale, ha fatto seguito nei primi mesi del 2009 un ulteriore aggravamento, dovuto in particolare a una forte crisi di liquidità e al sostanziale congelamento dei nuovi modelli di vetture da parte dei principali Costruttori nazionali ed esteri”, ha aggiunto Ferrari, spiegando come a questo si è aggiunta “l’assenza di misure specifiche a sostegno del comparto che invece sono state tempestivamente adottate negli altri Paesi”.

Fonte: Omniauto.it

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