Al lancio la nuova media Opel che ha vinto il titolo di Auto dell’Anno 2009

Opel Insigna

In media stat virtus. Sarà per questo che la Opel si è davvero impegnata per la Insignia, la sua nuova media cambiandole nome e stile per un approccio completamente nuovo anche per il tenore di tecnologia applicata, compresa la trazione integrale. Presentata già da tempo, abbastanza per conquistarsi il titolo di Auto dell’Anno 2009, la Insignia entra in commercio ufficialmente durante questi giorni insieme alla Sports Tourer, anch’essa con un nome nuovo per definirne la versione con carrozzeria station wagon. La platea delle concorrenti è sterminata e alcune come Citroën C5, Seat Exeo e Toyota Avensis sono novità degli ultimi mesi.

La Insignia è una berlina imponente, lunga 4,83 metri, larga 1,87 e alta 1,50 con un passo di 2,74 metri. La novità non è tanto l’aumento delle dimensioni, quanto il cambio di stile con un frontale e una coda affilati, fianchi muscolosi e un tetto arcuato che ricorda quello di una coupé con un cx di 0,27, tra i migliori in assoluto. Totalmente nuovo, anche rispetto agli altri modelli in gamma, è lo stile della plancia, che abbandona le forme spigolose per assumere curve avvolgenti e dinamiche. Il volume del bagagliaio è di 500 litri, senza la possibilità di abbattere il divano posteriore. Ancora più voluminosa la Sports Tourer che raggiunge i 4,91 metri 1,52 di altezza, ma senza incrementi nel passo come accadeva invece con la Vectra. Molto curato il bagagliaio, non tanto nella volumetria comunque ampia (da 540 a 1530 litri), quanto nella qualità grazie al doppio piano, al portellone avvolgente (elettrico a richiesta) che consente di avere una luce di carico ampia e con una soglia bassa. Sono disponibili inoltre sistemi di carico con ganci che scorrono su binari mentre di serie c’è un rivestimento in speciale tessuto Top Tec, frutto della nano tecnologia, che oltre a essere più resistente, si sporca anche meno ed è persino traspirante.

La scocca della nuova Insignia è completamente nuova e porta il nome in codice di Epsilon II. Sarà utilizzata anche per altri modelli del gruppo GM come la nuova Buick LaCrosse e la Regal (solo per il mercato dell’Estremo Oriente) e che dovrebbe servire da base anche ad altri modelli Buick e Chevrolet per gli USA e per la Saab 9-5 oltre che per il modello Cadillac destinato a rimpiazzare la BLS. È concepita per alloggiare motori in senso trasversale 4 cilindri e anche V6 con trazione anteriore o integrale. Le sospensioni sono anteriori tipo McPherson e posteriori multi-link.

Anche la dotazione di sicurezza della Insignia costituisce un punto di riferimento. Oltre ai 6 airbag e ai poggiatesta anteriori attivi, tutte le cinture di sicurezza sono regolabili in altezza e l’ESP ha funzioni avanzate. Tutto questo è già valso alla Insignia 5 stelle nei test EuroNCAP. Ma l’innovazione più brillante è il cosiddetto Opel Eye, una telecamera posizionata dietro lo specchietto retrovisore interno che non solo segnala quando si supera involontariamente la linea di mezzeria, ma letteralmente legge i cartelli stradali che indicano i limiti di velocità riproducendoli sul display centrale della strumentazione. Tra le altre applicazioni ci sono anche i nuovi fari AFL+ bi-xeno di fronte ai quali i fari a orientamento dinamico AFL sono preistoria. Qui infatti ci sono ben 9 modalità di illuminazione che vengono riconosciute automaticamente come la marcia in città a bassa velocità, quella nella pioggia, in autostrada e persino in campagna orientando lateralmente o logitundalmente il fascio e aumentandone selettivamente la potenza. Il sistema provvede addirittura a commutare gli abbaglianti in anabbaglianti se si accorge che sta sopraggiungendo un’altra vettura. Ci sono anche i LED diurni.

Ma la tecnologia della Insignia è avanzata anche per quanto riguarda il contatto con la strada. Prima di tutto c’è il Flex Ride, un controllo integrato della dinamica della vettura che agisce su: ammortizzatori a smorzamento controllato, risposta del pedale dell’acceleratore, sterzo, ESP, cambio automatico (se presente) e persino sui tempi di reazione del sistema AFL+ e sull’illuminazione della strumentazione che da bianca passa a rossa. Se si sta guidando la versione dotata di trazione integrale, anche questa cambia il suo comportamento seguendo la sensibilità e le decisioni del Flex Ride. Tutto questo avviene automaticamente nella modalità Normale, ma volendo se ne possono selezionare altre due (Sport e Tour).

Il sistema di trazione integrale Adaptive 4×4 non è solo una novità per una media Opel, ma rappresenta lo stato dell’arte. Il sistema è l’Haldex di quarta generazione e si avvale di un giunto centrale elettroidraulico che interagisce con l’ESP e ne sfrutta i sensori per anticipare le situazioni e non semplicemente reagirvi. È quindi un sistema attivo che, oltre a poter spostare a piacimento la coppia dall’avantreno al retrotreno in meno di 80 millesimi di secondo, può gestire anche i trasferimenti di coppia tra le due ruote posteriori come se fosse un differenziale autobloccante utilizzando la spinta delle ruote per dare direzionalità e stabilità alla vettura senza ricorrere all’ESP, se non in situazioni estreme.

Tutti 4 cilindri e omologati Euro 5 i motori della Insignia. Le unità benzina vedono un 1,6 litri turbo da 180 CV e 230 Nm tra 2.200 e 5.500 giri/min e un 2 litri a iniezione diretta con turbo “twin scroll” e controalberi di bilanciamento da 220 CV a 5300 giri/min e 350 Nm di coppia tra 2.000 e 4.000 giri min. Il primo assicura alla berlina una velocità massima di 225 km/h e un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 8,9 secondi con consumi di 7,7 litri/100 km ed emissioni di 181 g/km di CO2. Con il suo motore più potente invece la Insignia raggiunge 242 km/h e accelera in 7,6 secondi consumando 8,8 litri/100 km con emissioni di 207 g/km. Il Diesel sarà il nuovo 2 litri common rail con iniettori piezoelettrici a 1.800 bar in versione da 130 CV e 160 CV. Nel primo caso la coppia è di 300 Nm (320 con l’overboost), nel secondo di 350 Nm (380 con l’overboost), in entrambi i casi espressa tra 1.750 e 2.500 giri/min. Con il Diesel meno potente la Insignia raggiunge 205 km/h e accelera da 0 a 100 km/h in 11,1 secondi, con quella più potente invece tocca i 218 km/h e accorcia il tempo a 9.5 secondi con gli stessi consumi (5,8 litri/100 km) e le stesse emissioni (154 g/km). Proprio quest’ultima sarà la base anche per la versione EcoFlex che, con assetto ribassato di 10 mm, pneumatici a bassa resistenza di rotolamento e aggiustamenti aerodinamici che migliorano il cx a 0,26, raggiunge emissioni di CO2 al di sotto dei 140 g/km. Ci sarà anche una versione con motore 1.8 a benzina aspirato da 140 CV e un Diesel con turbo bi-stadio da 190 CV. Tutti i motori sono accoppiati con cambi manuali a 6 rapporti e a richiesta si può avere l’automatico, sempre a 6 rapporti, tranne che sulla 1.6 Turbo.

Due saranno gli allestimenti, Insignia e Cosmo, per gamme perfettamente speculari con entrambi i tipi di carrozzeria con un differenziale di prezzo tra le due di mille euro e di 1.500 euro tra le versioni con cambio manuali e quelle con l’automatico. Il prezzo di attacco è di 25.000 euro per la Insignia 1.6 turbo berlina e si arriva ai 31.000 euro della Sports Tourer Cosmo 2.0 CDTI con cambio automatico. La trazione integrale Adaptive 4×4 sarà disponibile nella seconda parte dell’anno solo sulla 2 litri turbo a benzina e sul Diesel biturbo.

Fonte: Omniauto.it

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