Gomme rigenerate, praticità economica

pneumatici_ricostruitiAlle voce ‘spese’, quando si parla di un’auto, gli pneumatici non sono certo tra le prime. Ma specialmente chi utilizzi il mezzo per lavoro e quindi macini migliaia di chilometri ogni anno può avere necessità di cambiarle al massimo ogni 18-24 mesi.

Ecco perché una soluzione utile per risparmiare è quella delle gomme rigenerate o ricostruite che dir si voglia.

Si tratta di pneumatici realizzati da aziende specializzate che rimettono in sesto vecchi pneumatici rifacendo i battistrada che si sono andati consumando durante il loro primo utilizzo. La ricostruzione è resa possibile dal fatto che la struttura di base ha una vita più lunga rispetto al battistrada. E si tratta anche di una pratica sicura visto che dopo il controllo relativo alla centratura ed equilibratura il pneumatico viene sottoposto alla vulcanizzazione, attraverso la quale le parti vecchie e nuove si saldano, come attesterà poi il controllo finale.

Quindi da una parte si tratta di una scelta ecologica, ché può permettere di riutilizzare più volte diverse tonnellate di pneumatici usati senza per questo doverli portare in discarica. Dall’altra è soprattutto una scelta dedicata al risparmio visto che un treno gomme rigenerate può costare anche meno del 30% rispetto a quelle nuove. E soprattutto ormai è una moda che si è diffusa anche in Italia, sia presso i gommisti che sui siti internet specializzati.

A garantire la sicurezza, per tutti quelli che ancora fossero poco convinti della scelta, ci sono le rigide norme stabilite dall’Unione Europea. Dovete fare attenzione a controllare, perché sui copertoni originali e a norma sul lato è indicata la sigla 108 R, mentre all’interno di un cerchio appare la lettera E seguita da una cifra composta da sei numeri. E ancora devono comparire la scritta ‘Ricostruito’ o ‘Retread’, il costruttore e la settimana oltre l’anno nel quale è avvenuta questa operazione.

Ovviamente nel caso si montino gomme di questo tipo bisognerà sempre ricordarsi che devono rispettare le norme del Codice della Strada che prevede come lo spessore del battistrada debba essere di minimo 1,6 mm sull’intera superficie e che su ogni asse siano montati gli stessi pneumatici. E ancora, si deve assolutamente osservare la misura prevista dal  libretto di circolazione della vettura. Ma in ogni caso la soluzione è decisamente interessante. Nel prossimo pezzo invece andremo ad analizzare più in concreto lo stato di usura degli pneumatici e quando è consigliabile sostituirli.

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