Fiat Ducato 140 Natural Power

Ritorna il classico commerciale a metano
Un diesel “metanizzato” per abbattere costi d’uso ed emissioni del Ducato. Lo ripropone, a distanza di anni dalla vecchia generazione “BiPower”, Fiat Professional utilizzando ora lo stesso 4 cilindri turbo di 3.000 cc adottato dall’Iveco Daily Cng. Un propulsore che Fpt (Fiat PowerTrain) ha derivato da un diesel common rail della famiglia Multijet.

Con questo condivide più o meno i regimi di funzionamento, molto contenuti per un motore a ciclo Otto: la potenza massima di 100 kW/136 cv è infatti disponibile tra 2750 e 3500 giri/minuto, la coppia massima di 350 Nm è erogata a 1500 giri/minuto. Il Ducato Natural Power è una proposta commercialmente interessante anche perché il posizionamento dei serbatoi di gas compresso non compromette le capacità di carica e la funzionalità del popolare furgone Fiat. Cinque le bombole cilindriche disposte sotto il pianale, per una capacità complessiva di 220 litri o 36 kg. Con un consumo nel ciclo combinato di 8,8 kg/100 km, questo equivale a oltre 400 km di autonomia, integrabili dagli oltre 100 km supplementari garantiti dal serbatoio di emergenza da 15 litri di benzina. è quindi in pratica un veicolo a metano di tipo “monovalente”; la commutazione a benzina è automatica in caso di esaurimento del gas. Le emissioni sono contenute per un “35 quintali” da 2310 kg a vuoto: 239 grammi/km di CO2. I dati sono riferiti al furgone passo medio (345 cm) e tetto alto, capace di accogliere a bordo 11,5 metri cubi di merci. In questa versione, il Ducato Natural Power raggiunge i 153 km/h e scatta da 0 a 100 km/h in 13,9 secondi. Il veicolo è comunque disponibile in un’ampia gamma di configurazioni oltre ai furgoni lastrati o vetrati: cabinati con pianale, combinati, Panorama o minibus. In tema ambientale, secondo Fiat l’unità a metano consente di ridurre le emissioni di ossidi di azoto del 50% rispetto a un motore a benzina e del 90% rispetto a un diesel. Un dato che si aggiunge a emissioni di anidride carbonica ridotte di “quasi il 25%” rispetto a un’analoga unità alimentata a “verde”.

Fonte:autoambiente.com

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