La rivoluzione viaggia sulla Z4

Segni particolari, bellissima. Basta parafrasare il titolo di un vecchio film per definire la cura e la creatività sfoggiate dalla nuova Bmw Z4. E il board della casa bavarese ha disposto con votazione segreta che questo gioiello fosse firmato da due donne: Juliane Blasi per lo stile esterno, Nadya Arnaout per gli interni. Entrambe hanno profuso nella convertibile l’entusiasmo, l’attenzione ai dettagli e un gusto dell’eccellenza tipicamente femminili.

Le classiche proporzioni da Roadster abbinate a motorizzazioni adeguate esaltano il piacere della guida.
Abbiamo provato la 35i, spinta da un inarrestabile propulsore da 306 Cv, tenendo il tetto (in metallo, un debutto assoluto per la Z4) ripiegato nel baule per l’intera durata del test. Anche a velocità autostradali la due posti bavarese ha offerto un comfort non comune: bassa rumorosità e piacevole contatto con l’esterno, senza che il vento diventi troppo invasivo grazie all’efficace frangivento. Una volta chiuso (operazione che richiede una manciata di secondi) il tetto diviso in due sezioni, si rileva che nella Z4 trovano posto anche persone molto alte purché adottino una posizione di guida leggermente distesa.
Una volta avviato con il comando a pulsante, il sei cilindri ronfa educatamente, quasi ad avvertire il pilota che il “gioco” inizia e che il 3.5 con doppio turbocompressore sta per regalare una spinta progressiva e incontenibile. Eccellente il cambio sequenziale a sette rapporti a doppia frizione riservato a questo modello: non solo passa da una marcia all’altra con rapidità stupefacente, ma contiene (sebbene solo di qualche decimo) consumi ed emissioni rispetto al manuale a sei marce di serie. I paddle al volante non sono molto ergonomici, ma il gusto di usare questo cambio nelle due modalità (automatico e sequenziale) va ben oltre i 2.500 euro di sovracosto.
Di serie è pure il Driving Dynamic Control, che permette di scegliere differenti tarature del motore e dell’assetto semplicemente premendo un pulsante. Assetto e tenuta di strada sono degni di una sportiva di razza anche in posizione Normal, la taratura Sport è inappuntabile, ma per il divertimento puro bisogna scegliere la Sport+ che limita leggermente il controllo della trazione consentendo al posteriore qualche “scivolata” di potenza in accelerazione.
Apprezzabile la gestione degli spazi interni, di solito esigui nelle spider. Oltre ai tanti vani e ripostigli in cui collocare ogni sorta di oggetti, la Z4 dispone di una vaschetta longitudinale dietro i sedili e consente di portare due paia di sci (corti) o le mazze da golf inserendoli in una sacca accessibile dall’abitacolo e protesa nel bagagliaio.
Per il resto, la Z4 è una vera Bmw quanto a dotazioni di sicurezza e dispositivi di ausilio alla guida. Non le mancano né il recupero dell’energia in frenata, né tutti gli accorgimenti del “pacchetto” EfficientDynamics che ormai caratterizza l’intera offerta di Monaco.
Nella gamma per l’Italia alla 3.5i si affiancano le versioni 3.0i e 2.3i, sempre a benzina Euro 5, che offrono – in alternativa al cambio automatico – lo Steptronic a sei rapporti che comporta un sovrapprezzo di 2.400 euro.
Quanto alle previsioni di vendita, di questi tempi è difficile azzardarle: in Bmw Italia si parla di poco meno di 9mila auto nei cinque anni di vita. Certa invece la data di lancio: 9 maggio.

Fonte: Quattroruote.it

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