Suzuki Kizashi: presto anche la berlina con il diesel 2.0 Multijet Fiat

La Suzuki Kizashi dovrebbe adottare entro il prossimo anno il motore diesel 2,0 litri Multijet prodotto dalla Fiat in Italia a Pratola Serra in provincia di Avellino. Il motore nello step da 170 cavalli garantirà costi di gestione bassi e consumi ridotti inoltre sarà la chiave del successo per il mercato Europeo.

La Kizashi viene già venduta in alcuni stati dell’Europa con il solo motore 2,4 litri benzina da 188 cavalli con trazione anteriore oppure integrale ma questo motore essendo troppo grande e potente non rispetta i  canoni della clientela europea maggiormente orientata verso i diesel così la casa giapponese dovrebbe adottare anche il più piccola motorizzazione 2,0 litri alimentato a gasolio Multijet di produzione Fiat da 170 cavalli. 

I collaudi di questo motore sotto il cofano della berlina giapponese sono avvenuti già nel corso del fine 2009 infatti numerosi esemplari sono stati fotografati a Mirafiori nei pressi del centro collaudi del gruppo Fiat. Suzuki inoltre ha firmato recentemente un accordo per la fornitura di motori diesel Fiat su alcuni modelli futuri tra i quali spicca l’erede della Suzuki SX4. Il 2,0 litri common rail sfrutta il sistema di iniezioni multiple Multijet di seconda generazione, ha quattro cilindri con 16 valvole e possiede 360 Nm di coppia massima con filtro antiparticolato di serie ed omologazione Euro 5. 

I 170 cavalli saranno sufficiente per garantire alla Kizashi prestazioni vivaci e un piacere di guida ottimale, il cambio sarà un manuale a sei rapporti ma l’automatico CVT disponibile sul benzina non dovrebbe essere offerto in abbinamento al motore diesel. Il debutto della Kizashi diesel avverrà entro la fine del 2012 quando avverrà il lancio anche sugli altri mercati europei, Italia compresa. I prezzi dovrebbero partire da circa 25 mila euro per la versione base che offrirà una dotazione di serie già completa di interni in pelle, climatizzatore automatico, cerchi in lega e assetto sportivo.

Comments

No comments yet. Why don’t you start the discussion?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *