Doppia sfida Range Rover: dopo l’Evoque arriva il Grand Evoque

Settembre è vicino e l’attesa sta per terminare. E’ l’attesa per vedere effettivamente dai concessionari la nuova Range Rover Evoque, che stuzzica curiosità da molto tempo soprattutto dopo essere stata presentata come prototipo e nella sua veste definitiva in diversi saloni europei.

Una vettura uguale a nessun’altra, assicurano dalla Casa madre, ormai di proprietà Tata.

Soprattutto perché questo nuovo SUV, almeno sulla carta, è in grado di accontentare le esigenze di tutti quelli, e non sono pochi, che ormai privilegiano i crossover alle monovolume e alle berline medie. Si presenta compatta, molto agile con le sue versioni a tre e cinque porte e con l’innovazione delle due ruote motrici che sono un inedito per la Land Rover. Diversi gli allestimenti: il Prestige si rivolge ad una clientela più raffinata, il Dynamic ad una più sportiva e il Pure a chi non voglia sfoggiare il lusso.

Ma vediamo più in dettaglio le caratteristiche della nuova vettura: il motore di base è il 2.2 turbodiesel capace di sviluppare 150 cavalli di potenza, seguito dalla versione da 190 cavalli mentre tra i propulsori a benzina spazio per il 2.0 sovralimentato da 240 cavalli direttamente derivato dagli Ecoboost Ford. Quanto alla trazione, si può scegliere tra quella anteriore o una più performante trazione integrale

L’obiettivo dell’azienda è quello di arrivare almeno alle settemila unità vendute all’anno con prezzi di lancio tutto sommato competitivi: si parte dai 35.400 euro della 2.2 TD4 Pure per arrivare sino al 49.500 della SI4 benzina Prestige, con mille euro in più per la versione a tre porte. E nel prossimo futuro accanto alla Evoque potrebbe arrivare anche un quarto modello, il Grand Evoque, capace di allargare la gamma dell’offerta.

Un SUV che verrebbe realizzato sfruttando il pianale della Freelander, con una lunghezza maggiorata di 30 cm per dare ancora più comfort all’interno ma anche più spazio di carico. Un modello che monterà le stesse motorizzazioni ma soprattutto potrebbe essere il primo passo per far scendere anche il marchio Jaguar nell’affollato panorama internazionale dei SUV.

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