Green Car of the Year, ecco le cinque candidate

In Italia, contrariamente a quanto avviene ed è già avvenuto in altri mercati europei, quello delle auto elettriche è ancora un comparto poco frequentato anche se si stanno facendo (piccoli) passi avanti pure per quello che riguarda le stazioni di ricarica.

Ma i grandi produttori mondiali, quasi senza nessuna eccezione, continuano nella loro ricerca e nello sviluppo di modelli che ormai non sono solo più a livello di prototipi. Ecco perché la mobilità sostenibile ormai viaggia su più comparti, non solo quello dell’elettrico, ché il rispetto dell’ambiente sta diventando un must per le Case. Da una parte c’è la necessità di adeguarsi alle leggi che impongono e imporranno sempre più limiti nelle emissioni di CO2. Dall’altra la nuova coscienza popolare che porta a preferire vetture meno inquinanti.

Ecco perché accanto ai motori elettrici sono stati sviluppati propulsori ibridi o ancora turbodiesel ad iniezione diretta e turbina a fasatura variabile, dotati di piccola cilindrata ed equipaggiati con iniettori ad azionamento piezoelettrico accanto a quelli a metano e a Gpl. E per loro, per premiare la bontà del loro lavoro, sta per tornare il premio ‘Green Car of the Year’, arrivato alla sua settima edizione e organizzato dal ‘Green Car Journal’.

Per il 2011 il titolo era andato ad uno dei modelli in assoluto più premiati, ossia la Chevrolet Volt che era anche il primo esempio di vettura elettrica ‘extended range’, ossia con motore elettrico abbinato ad un piccolo propulsore benzina capace di ricaricare le batterie agli ioni di litio durante la marcia quando si sia esaurita la carica.

Il premio verrà assegnato durante il prossimo Salone di Los Angeles, in programma dal 17 novembre, e a contenderselo sono cinque modelli. Si tratta della monovolume Toyota Prius V, della Mitsubishi i-MiEV, della Honda Civic Natural Gas, della Ford Focus Electric e della Volkswagen Passat TDI. Quinsi abbiamo due elettriche come Focus e Mitsubishi, una ibrida come la Toyota, una a metano come la Honda e infine una turbodiesel nel caso di Volkswagen. Un premio può lasciare anche il tempo che trova, ma è comunque un segnale per il mercato che verrà.

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