Entro il 2020 batterie per le auto elettriche più leggere e autonome

Se la mobilità elettrica è quella a cui devono puntare tutte le Case costruttrici, anche la ricerca deve fare la sua parte. E l’Enea, l’Ente nazionale che si occupa di tecnologie, ambiente ed energia, ha voluto fare il punto in una giornata di studio buona per mostrare i progressi nel settore.

Secondo Giovanni Pede, che supervisiona il Laboratorio Veicoli a basso impatto ambientale, come riporta l’Adn Kronos, entro dieci anni “le batterie per l’auto elettrica saranno quattro volte più leggere e quattro volte più autonome di quelle oggi disponibili. Un bel passo avanti rispetto a dieci anni fa quando queste tecnologie pesavano due volte più delle attuali ed erano in grado di avere una autonomia di percorso su strada la metà di quelle di oggi. Lo scenario che si apre per la mobilità in città è importante, ma già oggi abbiamo ottenuto batterie che pesano la metà e fanno il doppio della strada di una decade fa”.

Ora ovviamente ci sono da potenziare i sistemi in grado di produrre energia elettrica da fonti rinnovabili in modo da cambiare completamente l’idea di circolazione nei nostri centri urbani e soprattutto da renderli più vivibili. I dati statistici dimostrano infatti che soprattutto nelle grandi città le auto difficilmente escono dai confini andando soprattutto a creare intasamento e inquinamento nelle zone centrali.

Quindi se da una parte si devono ridurre al minimo le loro emissioni di CO2, dall’altra bisogna aumentare la loro autonomia, visto che normalmente difficilmente percorrono in media meno di 100 km chilometri al giorno. Quindi se si riuscisse a potenziare l’autonomia delle vetture elettriche ad almeno 150 km con una sola ricarica si otterrebbero diversi risultati importanti e in questo gli Enti di ricerca possono andare incontro ai costruttori.

Secondo gli esperti dell’Enea queste attività di ricerca dovranno essere in parte finanziate dalle bollette energetiche. L’importo complessivo degli oneri per gli italiani p pari a circa un miliardo di euro e circa il 6% di questo viene girato direttamente allo sviluppo anche grazie ad un accordo fatto con il ministero dello Sviluppo Economico.

In più gli studi portati avanti sulle auto elettriche, ancora più di quelli sulle ibride, avranno un impatto importante anche sul miglioramento dell’efficienza energetica. Lavorare sulle ‘rinnovabili’, infatti, servirà anche a sviluppare sistemi di accumulo che sono destinati a migliorare sia le prestazioni che soprattutto i consumi, a tutti i livelli.

 

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