Crollo del mercato auto, ci perde anche lo Stato

Il crollo del mercato automobilistico si traduce in perdite anche per Lo Stato. Ogni mancato vendita porta un ammano anche nelle casse del Paese, e le perdite hanno già raggiunto cifre record.

Il settore automobilistico in Italia dà lavoro a 1,2 milioni di persone e contribuisce per il 16,6% al gettito fiscale nazionale fatturando oltre l’11,4% del PIL. Secondo Federauto, associazione che rappresenta i concessionari di autoveicoli di tutti i marchi commercializzati in Italia, i risultati delle immatricolazioni di aprile 2012 (-17,99%) porteranno al pessimo risultato di 1.370.000 auto immatricolate entro l’anno,  risultato ancora peggiore del già critico 2011: (1.748.143 immatricolazioni, ossia  -10,88% su base annua). Interessante notare però che secondo il presidente di Federauto Filippo Pavan Bernacchi  “su ogni mancata vendita lo Stato perde 5.000,00 euro fra IVA e annessi, se pensiamo che il mercato auto negli ultimi 5 anni ha sviluppato una media di 2.000.000 di pezzi, i conti su quanto perderà lo Stato solo nel 2012 è presto fatto. Basta moltiplicare 5.000 euro per i 630.000 pezzi che mancano all’appello. Il risultato è -3,150 miliardi”.

Dunue è fondamentae un aperto dialogo col Governo per venire a capo della situazione. La settimana scorsa, Federauto ha avuto la possibilità di un’audizione svoltasi presso la Commissione Trasporti della Camera, in cui “ha esposto in modo dettagliato la situazione del settore e riaffermato l’urgenza di provvedimenti per arginare la crisi delle vendite acuita da un attacco concentrico agli autoveicoli e ai loro utilizzatori . Attacco realizzato attraverso aggravi di imposte, tasse e diminuzione delle deducibilità fiscali sulle auto aziendali. L’affannosa ricerca di risorse da parte del Governo, e il conseguente drenaggio a carico degli automobilisti, in particolare delle famiglie, sta compromettendo irrimediabilmente un settore che potrebbe rappresentare una forte leva per far ripartire questo Paese”, ha dichiarato ancora Bernacchi.

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