RC Auto salasso continuo, è guerra tra ANIA e associazioni consumatori

Per gli automobilisti italiani è da sempre uno dei punti dolenti. La Rc Auto nel 2010, dopo tre anni di flessione ha fatto registrare una crescita pari al 4,5% con una quota di poco inferiore ai 17 milioni di euro con un prezzo medio unitario della copertura che è cresciuto del 4,8%. Sono questi i dati più importanti emersi dal rapporto annuale dell’ANIA, l’associazione che raggruppa le 58 compagnie assicuratrici operanti in Italia.

Se da una parte il prezzo medio dell’assicurazione auto si è ridotto negli ultimi sei anni del 7,6%, dall’altra comunque le polizze continuano ad essere troppo alte soprattutto rispetto alla media degli altri Paesi europei. Consola solo in parte constatare come a fronte di un numero di veicoli assicurati che tra il 2009 e lo scorso anno è calato solo di 100mila unità, ben oltre comunque i 41 milioni, i sinistri in compenso siano diminuiti passando dai 3.377.024 di due anni fa ai 3.070.201 del 2010, includendo anche quelli già liquidati e che stanno per esserlo.

E così rimane misterioso agli occhi degli assicurati e delle associazioni dei consumatori la crescita del prezzo. Secondo l’Ania i prezzi alti sono dovuti “all’innalzamento del massimale minimo obbligatorio e dalla revisione delle tariffe da parte delle compagnie necessaria per riequilibrare un andamento tecnico che nel biennio precedente era stato negativo e in netto peggioramento”. In pratica anche le compagnie sono vittime di “inefficienze di sistema”, come le vogliono definire, che originano esborsi maggiori per gli utenti rispetto a molti altri Paesi.

Fabio Cerchiai, presidente dell’Ania, non ha mezzi termini: “Il vero problema da risolvere è il costo dei sinistri pagati dalle compagnie che è tra i più alti d’Europa, decisamente superiore a quello di Germania e Francia. E il costo medio, dal 2000 al 2010, è cresciuto del 45%”. Colpa anche degli automobilisti, soprattutto dei furbetti: in Italia c’è una frequenza maggiore di sinistri, molto superiore a quella evidenziata nei maggiori Paesi europei, ma si registrano anche “un abnorme numero dei danni alla persona di lievissima entità, l’assenza di una normativa organica per il risarcimento dei danni gravi alla persona, provvedimenti legislativi tecnicamente sbagliati,  «incertezze normative e interpretazioni giurisprudenziali”.

Ovviamente le associazioni dei Consumatori non raccolgono e rilanciano l’allarme. Come Federconsumatori e Adusbef: “È un aumento continuo e inarrestabile che anche quest’anno non accenna a smentirsi. L’Rc Auto rappresenta oramai nel nostro paese una vera e propria disgrazia sociale”. E Carlo Rienzi, presidente del Codacosn, è ancora più drastico: “Chiediamo lo scioglimento coatto dell’Ania poiché riteniamo che l’associazionismo debba perseguire esclusivamente fini sociali, mentre l’Ania persegue il profitto. Nell’ultimo periodo le tariffe assicurative hanno subito rincari del 25% per le automobili e addirittura del 35% per i motocicli. Una vera disgrazia sociale che contraddistingue il nostro paese, dove le polizze Rc Auto costano il doppio rispetto a Germania, Francia e Spagna: mediamente 407 euro contro, rispettivamente, 222, 172 e 229 euro”.

 

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