Pneumatici, la rivoluzione sta nell’etichetta

Etichetta-pneumaticiUno dei trucchi più semplici da seguire per risparmiare carburante e quindi direttamente anche denaro, sta nella scelta prima e nell’usura poi degli pneumatici. Ecco perché questa settimana partiamo con un excursus per svelare alcuni trucchi fondamentali e praticissimi.

In particolare oggi ci occuperemo delle nuove etichette, introdotte proprio di recente dall’Unione Europea, che serviranno ad aiutare i clienti nella scelta delle gomme. Un obbligo per i produttori, un vantaggio per i destinatari finali, visto che i distributori degli pneumatici devono mettere bene in vista tutto  il materiale informativo. Come già avviene ad esempio per gli elettrodomestici, anche in questi caso sono tre i criteri di valutazione: rumorosità del pneumatico, basso consumo di carburante e tenuta sul bagnato per una scala che va dalla lettera A che premia il più efficiente fino alla G per il meno performante.

Una soluzione semplice che permetterà di risparmiare nell’immediato ma soprattutto nel futuro, considerando che ad una minore usura corrispondono anche meno consumo di carburante e delle gomme stesse che quindi avranno una durata maggiore. E al tempo stesso si permetterà di ottenere una maggiore salvaguardia dell’ambiente, oltre a stimolare la ricerca dei singoli produttori che si confronteranno con le scelte operate dal mercato.

Vediamo più in dettagli i criteri, a partire dal risparmio di carburante. In pratica viene misurata la resistenza al rotolamento, fattore esenziale per stabilire il consumo di carburante. Tra una gomma di classe A e una di classe G c’è una differenza di consumo di carburante almeno del 7.5%, quindi un gap notevole. Il secondo parametro è l’aderenza sul bagnato (ovviamente a parità di tipo di gomma), misurando la capacità di frenata sull’asfalto bagnato: all’atto pratico uno di classe A ha uno spazio di frenata del 30% in meno rispetto ad una classe F, dato essenziale anche per la nostra sicurezza.  Infine c’è la rumorosità: viene indicato il rumore in decibel generato dal pneumatico e la scala va da 1 (per quello più silenzioso) a 3 (per il più rumoroso). Valori che soprattutto sono importanti per quello che attiene al comfort.

Resta un problema di fondo: le etichette vengono applicate direttamente dal produttore e quindi il cliente dovrà fidarsi di quanto trova riportato, anche se ovviamente non mancheranno i controlli per scoprire prodotti fraudolenti. Per difendersi i consumatori possono visitare siti ad hoc, come www.pneumaticisottocontrollo.it, curato direttamente da Assogomma, dal quale sarà possibile scaricare un’edizione aggiornata della ‘carta d’identità del pneumatico’ che riporti anche l’etichettatura Ue. Domani ci occuperemo di una soluzione alternativa, gli pneumatici rigenerati.

Comments

No comments yet. Why don’t you start the discussion?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *