Alfa Romeo: ritornerà l’Alfetta?

Per chi non è più un ragazzino il nome Alfetta rievoca una delle Alfa  Romeo più innovative del dopoguerra, che segnò una forte rottura con i modelli precedenti. Ebbene, la Alfa Romeo Alfetta potrebbe tornare a partire dal 2012.

Bisogna dire che i programmi di Alfa Romeo appaiono tutt’altro che stabiliti: lo stesso Marchionne non ha certezze sul futuro di quest’auto, nemmeno riguardo al telaio che la vettura adotterà. Le possibilità sono di utilizzare una piattaforma già in uso, ipotesi sicuramente poco affascinante, o di far derivare la nuova Alfetta dal telaio di una berlina Chrysler, con cui condividerebbe anche parte dei componenti.

Kit plug–in per la Toyota Prius, troppo costoso?

Quasi 11.000$ per trasformare l’auto ibrida più conosciuta e venduta nel mondo, la Toyota Prius, in una versione plug-in, dotandola quindi della possibilità di essere ricaricata da una comune presa di corrente.
Lo produce la Jungle Motors, californiana (non mi meraviglia), e permette alla Prius così modificata un’autonomia di circa 80 km. Ricordiamo che in USA la stragrande maggioranza delle persone compie meno di 60 km al giorno.
Ormai l’uscita sul mercato della Prius in versione plugin è imminente, manca poco (l’hanno presentata a Francoforte…quanto ci faranno aspettare?) ma per tutti quelli che hanno già acquistato la Prius questa potrebbe essere un’occasione per affrancarsi dall’odiato (e costoso) petrolio.

Londra attacca il Piano Magna su Opel

Il governo della Gran Bretagna nutre seri dubbi sulla validità del piano per la cessione di Opel-Vauxhall al consorzio Magna-Sberbank. Lo ha comunicato il Ministro dell’Industria britannico, Lord Mandelson, al responsabile dell’ufficio per la concorrenza Unione Europea, Neelie Kroes, con una lettera ufficiale e dettagliata inviata martedì scorso. Secondo il Regno Unito, il piano messo in piedi dall’azienda austro-canadese e dalla banca russa è troppo punitivo per l’occupazione e costoso; inoltre è definito suscettibile di intervento politico.

Le auto dei giovani sono troppo vecchie

L’età fa la differenza. Ed è così che i giovani tra 18 e i 24 anni sono i patentati più a rischio di incidente perché hanno poca esperienza e le auto con parecchi chilometri sono meno affidabili perché spesso sono piene di anomalie tecniche. Due fatti “scontati” e facili da immaginare, ma preoccupanti se messi insieme, dato che proprio le auto più anziane sono quelle che molto spesso vengono affidate dai genitori ai figli inesperti e questa tendenza – italiana ma anche europea – aumenta il pericolo sulle strade.