Carburanti, calo dei consumi
Ecco i dati forniti dal Centro Studi Promotor GL events: l´inflessione non equivale però ad un risparmio per gli italiani.
Ecco i dati forniti dal Centro Studi Promotor GL events: l´inflessione non equivale però ad un risparmio per gli italiani.
Solo pochi mesi fa i prezzi della benzina in Italia avevano raggiunto la soglia psicologica dei 2 euro al litro. Ad oggi invece un ribasso generale dei prezzi e soprattutto gli sconti speciali praticati periodicamente da alcune compagnie, che hanno abbassato il prezzo medio alla pompa, hanno reso la situazione migliore, ma considerando i prezzi dei carburanti nelle altre nazioni europee, si può vedere come l’Italia rimanga uno dei paesi in cui i carburanti hanno il costo maggiore.
Ancora ritocchi sulla benzina, piccoli dicono loro, pesanti diciamo noi. La gente infatti si trova sempre più invischiata nei conti con il carburante, che ha sfondato abbondantemente e da parecchio tempo quota 1.4 euro al litro. Diesel e beniza indistintamente sono al rialzo, nessun segno di abbassamenti in vista in occasione del Natale, quando molti italiani si sposteranno, come sempre sembra fatto apposta, che dite pensiamo troppo male?
Prezzi dei carburanti stabili in questa settimana, nonostante ci si aspetti da un momento all’altro un aumento dovuto alla confusione generata dagli scioperi in Francia su tutta la rete italiana per ora regna la calma, al rialzo si segnala solo qualche lievissimo ritocco di qualche compagnia e nulla più. Rimane comunque per quel che riguarda il prezzo carburante una notevole disparità tra le varie aree del nostro paese.
Giusto ieri abbiamo riportato la notizia degli scioperi in uno dei più importanti porti dai quali il greggio arriva alle raffinerie dopo di ché nelle stazioni di rifornimento, la notizia comporta una certa apprensione perché sarà foriera di aumenti.
Un serio rischio di rincari a seguito di un calo dell’offerta potrebbe colpire presto i rifornitori di carburanti anche nella rete italiana. A concorrere al rialzo non la correzione dei prezzi di cui per altro vi ho già parlato la scorsa settimana, e non è neppure legata alle bizze che il dollaro sta facendo in borsa, questa volta le agitazioni e le proteste che stanno minando diversi stati europei sarebbero alla base di quella che, se non scongiurata, potrebbe essere la peggiore serie di rincari da un paio di anni a questa parte.
In Italia è ancora “caro benzina”. Dopo l’Agip, oggi hanno aumentato il prezzo della verde la Shell (a 1.334 euro), la Tamoil e Total, con un +0,3 cent a 1,322 euro al litro. Per il gasolio i rialzi sono di 0,9 cent per Tamoil (1,168 euro al litro) e di 0,3 cent per Total (1,167 euro).
Che in Italia i prezzi dei carburanti siano spesso più alti di altri paesi è cosa risaputa, quindi possiamo dire che in un certo senso, il rapporto presentato dal Garante per la sorveglianza dei prezzi davanti al Senato non rappresenta certo una novità.
Dopo il record della scorsa estate (147,27 dollari al barile), il prezzo del greggio sembrava essersi avviato verso una lenta e confortante discesa, che ha consentito agli automobilisti di tirare un sospiro di sollievo per tutto l’inverno e la primavera passati.
Ma il periodo di tregua sembra essere finito.