Parte il decreto salva Italia

Il decreto salva Italia è ormai partito:  erano i primi giorni di dicembre quando il Governo Monti iniziava a discuterne i punti e pubblicava in fretta e furia sulla Gazzetta Ufficiale quei provvedimenti che subito si sono fatti sentire, come le nuove accise sui carburanti che dal 7 dicembre hanno spinto i listini verso i 2 euro al litro.

E adesso, dal primo gennaio, le accise aumentano ancora. Ecco le conseguenze del decreto sulle spese dell‘automobilista.

IL SUPERBOLLO & IVA  –Da gennaio 2012, con il decreto salva Italia si paga il superbollo: 20 euro per ogni kW superiore i 185. A pagarlo per intero sono le vetture fino a cinque anni di età, mentre per quelle più anziane è stato messo a punto un meccanismo che tiene conto dell’età della vettura. Sono invece del tutto esentate dal superbollo le auto con più di 20 anni. Non scatta questo mese, ma è già previsto nel decreto, che l’aliquota dell’IVA – che incide sul prezzo finale delle auto come su quello di tutti gli altri beni che non sono di prima necessità – salga al 23% da settembre 2012, a condizione però che i conti statali non rientrino: “Solo nel caso sia necessario”, si legge nel comunicato stampa della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

I CARBURANTI – Nel decreto si legge che a partire dal primo gennaio 2012 le accise aumentano ancora: da 622 a 704,2 millesimi per litro di benzina; da 481,1 millesimi a 593,2 millesimi per litro di gasolio; 267,77 millesimi per il GPL e 0,00331 euro per metro cubo di metano. E si prosegue poi affermando che a decorrere “dal primo gennaio 2013, l’aliquota di accisa sulla benzina e sulla benzina con piombo nonché l’aliquota di accisa sul gasolio usato come carburante, di cui all’allegato I del testo unico richiamato nel comma 1, sono fissate, rispettivamente, ad euro 704,70 per mille litri e ad euro 593,70 per mille litri”.


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