Sciopero dei benzinai: i consumatori si ribellano

“Il petrolio scende a 64 dollari, ma alla pompa la benzina sale”. Inizia così un polemico comunicato stampa a firma dell’Adiconsum che, in merito allo sciopero dei benzinai (fissato per mercoledì e giovedì), denuncia lo “scandalo” delle royalty che i consumatori pagano sulla benzina e sugli acquisti negli autogrill. “È assurdo che il gestore abbia un compenso di 4 cent/litro e sullo stesso litro la società autostrade possa beneficiare di royalty fino a 20 cent”, si legge nella nota, che prosegue affermando che è “assurdo, perché le autostrade sono un servizio pubblico gestito in concessione dalle società autostrade”. Per rispondere positivamente alle richieste dei gestori, secondo l’Associazione dei consumatori, basterebbe ridurre il peso di queste royalty.

L’Adiconsum, che ha colto l’occasione per rivolgere un appello al Garante degli scioperi, Antonio Martone, perché nei giorni di protesta venga garantito il servizio minimo come previsto dalla legge, dice di aver già richiesto, in un incontro con il sottosegretario Saglia, misure per evitare il ripetersi di speculazioni sui prezzi delle benzine, ma che “ad oggi nessun provvedimento è stato preso”. Per questo l’Accociazione ha ribadito quali sarebbero, a suo parere, le misure da adottare per evitare comportamenti speculativi.

Da un lato ci sarebbe bisogno dell’assunzione da parte delle compagnie petrolifere di norme trasparenti sull’adeguamento delle variazioni del prezzo alla pompa rispetto al prezzo del petrolio, sia quando il prezzo di quest’ultimo sale sia quando scende. Dall’altro, l’assunzione delle variazioni periodiche del prezzo dei carburanti, così come già avviene per l’elettricità e il gas, e non più giornaliere (per attenuarne l’impatto sull’inflazione).

Fonte: Omniauto.it

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