Rischio moto a Roma: Ecco la mappa dell’Aci

Se si vuole sfuggire alla morsa del traffico nelle grandi città la scelta dell’utilizzo delle due ruote diventa sempre più obbligata. L’aumento degli utenti di scooter e motocicli è costante come, purtroppo, il numero degli incidenti in cui sono coinvolti.

I dati poco confortanti sono stati raccolti nel rapporto “La sicurezza dei veicoli a due ruote nel Comune di Roma” realizzato dalla fondazione “Filippo Caracciolo” dell’Aci e frutto di una ricerca nata dalla collaborazione con il Reale Automobile Club della Catalogna, supportato dalla Fia Foundation.

Il metodo utilizzato nel rapporto ha impiegato una metodologia basata sull’analisi dei dati statistici sugli incidenti stradali, l’intervista di conducenti delle due ruote e l’osservazione in strada dei comportamenti di guida. Il bacino di utenza stimato a Roma è di 324.000 moto, circa 330.000 motorini e quasi 5.000 microcar, una marea immensa e poi per rendersene conto basta girare lo sguardo nelle soste ai semafori, due ruote ovunque.

Dallo studio si scopre che il 55% degli scooteristi capitolini è rimasto coinvolto almeno una volta in un sinistro, e nel 67% dei casi ha riportato lesioni.
Nonostante che il 61% dei conducenti abbia un’esperienza di guida di oltre 10 anni su due ruote, viene evidenziato che il passaggio dall’auto allo scooter è avvenuto senza uno specifico percorso formativo. Come conseguenza questo comporta la mancata conoscenza delle tecniche di guida sicura e una scarsa cultura della prevenzione come dimostrato dall’inadeguato utilizzo di abbigliamento specifico: meno di 4 motociclisti su 10 indossano una giacca protettiva, e 6 su 10 i guanti.

Secondo il presidente dell’Automobile Club d’Italia, Enrico Gelpi:
“La ricerca misura, tra l’altro, il deficit formativo dei conducenti di veicoli a due ruote, imputabile anche a un vuoto normativo da colmare al più presto. Da una parte, verso i giovani, con l’istituzione della prova pratica per il patentino, come previsto nel Testo unificato sulla sicurezza stradale varato dalla Commissione Trasporti della Camera ed oggi al vaglio del Senato. Dall’altra, con l’obbligo di frequentare un corso di guida sicura entro tre anni dal conseguimento della patente. Lo studio mostra come i conducenti con un profilo di rischio più alto siano gli over 35, a dimostrazione della necessità di maggiore formazione per tutti, non solo per i neo-patentati. Le Case possono contribuire ad innalzare gli standard di sicurezza dei veicoli, estendendo a tutti i modelli il freno a disco su entrambe le ruote e proponendo l’Abs almeno come optional. Dovrebbe poi essere obbligatorio l’uso di abbigliamento tecnico protettivo”.

L’indagine, tra l’altro, ha poi messo in luce alcuni dei comportamenti scorretti dei motociclisti con l’87,7% che aggira i veicoli fermi nel traffico, l’82,7% zigzaga tra auto in movimento, il 78% invade la corsia opposta.
Infine lo studio dell’Aci ha catalogato le strade della capitale più rischiose per i centauri: in cima troviamo via della Borghesiana (115 morti ogni 1000 incidenti), seguita da via di Tor Cervara (81 vittime), via delle Vigne Nuove (45) e via Leone XIII (44).

Fonte: Repubblica.it

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