La Pagani Huayra mette le ali

Due sono le caratteristiche che fanno della Pagani Huayra : quattro flap mobili posizionati, a coppie, nella parte anteriore e nella parte psosteriore della vettura. La scelta di installare i flap è dovuta all’esigenza di modificare la forma e l’aerodinamica della carrozzeria alle alte velocità, di cui è capace la Huayra.

La seconda caratteristica riguarda la centralina : già altre case costruttrici di supercar, tra le quali la Bugatti e la Ferrari, avevano predistosto congegni aerodinamici per mantenere la vettura incollata alla strada, ma solo la Pagani ha utilizzato una centralina elettronica per adattare la vettura alle diverse esigenze di guida. Quest’ultimo aspetto, vede in dettaglio l’installazione di un sistema centralizzato di gestione dell’aerodinamica, il quale riceve ed programma le informazioni relative a velocità, oscillazione, accelerazione laterale, angolo di sterzata e posizione della farfalla motore. Inoltre, la centralina corregge aerodinamicamente il rollio e la frenata.

La Pagani, casa fondata a San Cesareo sul Panaro in provincia di Modena, si è posta l’obiettivo di avere il minimo attrito ed il massimo in termini di deportanza, cioe rendere stabile sia la traiettoria sia l’aderenza al suolo della vettura. La froma della Pagani Huayra si adatta alle necessità di guida in definitiva. Inoltre, la presenza  di un radiatore centrale, il quale viene raffreddato sia attraverso il cofano anteriore che i passaruota e dai radiatori laterali, completa un quadro che può essere intitolato : massimo sfruttamento dell’aerodinamica.


Guidare la Pagani Huayra significa provare una turbolenza minima ed un controllo totale e della vettura, la quale viene considerata una delle auto più veloci al mondo. Centralina, flap e prese d’aria concorrono tutti insieme a creare un equilibrio che consente a questa supercar di rimanere incollata al suolo e sfrecciare poco sotto i 400 Km/h. Come per tutte le auto prodotte dalla Pagani, il prezzo rimane proibitivo e destinato a coloro che possono permettersi di sborsare oltre un milione di euro, anche se leggendo questo articolo ci ricordiamo che i sogni non costano nulla.

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