In Italia l’auto si usa meno perché costa di più

L’auto che vogliono gli italiani è straniera ed ecologica. E se gli uomini puntano ad una berlina prestigiosa o ad un SUV di prima mano, le donne preferiscono un’utilitaria o una city car, anche usata. A dirlo è il Rapporto Automobile 2009 realizzato dall’ACI in collaborazione con Censis Servizi, intitolato “Da una congiuntura costrittiva a una mobilità eco-compatibile”. Il testo di 65 pagine è stato presentato ieri a Roma ed oltre a ricordare che gli italiani hanno ridotto l’uso dell’auto, mentre i costi di gestione rimangono elevati, analizza il quadro automobilistico italiano da quattro punti di vista: la crisi, la sicurezza, l’ambiente e il mercato.

Riguardo al primo punto, si ribadisce come nell’ultimo anno la crisi economica ha spinto gli automobilisti a percorrere mediamente 600 km in meno rispetto al 2007. Gli aumenti di alcuni costi di gestione, soprattutto legati al parcheggio (+50%) e alle multe (+57%), hanno favorito nuove forme di mobilità diverse dall’auto a vantaggio anche del trasporto pubblico locale che rimane però incapace di rispondere alle aspettative dei cittadini, che vorrebbero sostituire la propria vettura (28,8%) con una vettura più moderna anche se usata, magari approfittando degli incentivi.

Sul fronte sicurezza, l’emergenza alcol e la preoccupante crescita della pirateria sono in primo piano. La velocità e l’abuso di sostanze alcoliche sono ritenuti i principali nemici della sicurezza stradale e sull’alcol gli italiani chiedono la linea dura: il 72% degli intervistati è favorevole al carcere per gli ubriachi che causano un incidente mortale, mentre il 45% ritiene comunque opportuni più controlli e sanzioni severe. I giovani sono la categoria più trasgressiva, soprattutto per l’abuso di alcol associato alla guida, mentre gli over 55 risultano i più corretti anche per il minor uso dell’auto. Tra i principali “vizi” degli automobilisti ci sono invece: la violazione del divieto di sosta, l’eccesso di velocità, il parcheggio in doppia fila e il mancato uso delle cinture di sicurezza. E qui emerge un paradosso: “Gli automobilisti hanno poca fiducia verso gli altri pur avendo la presunzione che i propri comportamenti non destino preoccupazione”, ha detto il presidente dell’Automobile Club d’Italia, Enrico Gelpi, proponendo “la realizzazione di un percorso formativo continuo che parta dall’obbligo della prova pratica per il patentino dei ciclomotori, prosegua a 17 anni con un anno di apprendistato alla guida di un’auto affiancati da un tutor, e si consolidi con corsi periodici di guida sicura presso una struttura qualificata”.

Riguardo all’inquinamento e al traffico cittadino, “anche se bus e tram fanno registrare un incremento del 7,9% della domanda – ha detto Gelpi – il 46,3% degli italiani rifiuta il mezzo pubblico perché scomodo e poco pratico. Poiché non si riesce a fare a meno dell’auto, è opportuno prevedere una nuova serie di incentivi nel 2010 per favorire il rinnovo del parco veicolare con vetture a basso impatto ambientale e dotate dei principali dispositivi per la sicurezza. Tali incentivi dovrebbero essere estesi anche alle auto usate più moderne”.

E proprio gli incentivi sono ritenuti tra i principali fautori della riduzione dell’inquinamento dal 34,8% degli intervistati, perchè rilanciano il settore (22,2%) e svecchiano il parco auto circolante (21,6%). Gli eco-incentivi in particolare inducono alla scelta di auto meno inquinanti per il 69% degli automobilisti intervistati, che vorrebbero cambiare la propria auto con una a GPL (14,3%), metano (13,7%), diesel (1,7%), elettrica (1,2%) e ibrida (3,8%). A calare invece è l’interesse per gli optional e i dispositivi elettronici. Anche se crescono i proprietari di navigatore satellitare (+4,6% al 2009), diminuiscono in misura più che proporzionale i potenziali acquirenti futuri (-8,3% tra chi vorrebbe possederne uno e +3,7% tra chi non è interessato ad installarlo). In calo anche l’interesse verso le apparecchiature video (dvd, tv): il 9,5% vorrebbe installarle, rispetto al 12,6% registrato nel 2007, e l’86,7% non è interessato ad installarle rispetto al 84,4% del 2007. Riscuote ancora interesse il lettore MP3: lo possiede il 23,5% dei patentati (+4,4% rispetto al 2007) e vorrebbe ancora installarlo l’11,8% degli intervistati (-2,7%).

Fonte: Omniauto.it

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