Toyota TS030 Hybrid

 Toyota TS030 hybrid al Salone di Francoforte 2013

La Toyota è pronta a passare dalla pista alla strada.

Durante la rassegna tedesca, sono stati rivelati alcuni passaggi, che dimostrano come la tecnologia da corsa venga poi riversata sulle vetture di serie.

E’ stato proprio Yoshiaki Kinoshita, Presidente della Toyota Motorsport GmbH (TMG) di Colonia, a professare questa tesi.

Prima del progetto TS030 Hybrid, era implicito che la relazione tra propulsori da corsa e motori di serie, avrebbe dovuto intensificarsi.

E’ da questo che si è deciso di realizzare una nuovissima tecnologia “ecologica” anche per le applicazioni di carattere racing.

Una decisione che è nata per garantire una maggiore efficienza nella produzione di serie.

Il progetto Le Mans è stato l’artefice di questa volontà “ambientalista-corsaiola”.

Tuttavia il mondi dell’automobilismo sportivo ha necessità assai differenti da quello delle quotidianità delle strade.

Molte sono le differenze tra il sistema ibrido da corsa e quello standard che riprende l’autonomia.

Il primo punta forte sulla prestazione assoluta vista come massima velocità e massima capacità di recupero dell’energia durante le fasi di decelerazione.

Il secondo punta essenzialmente alla riduzione dei consumi durante la guida in città.

 La Toyota TS030 Hybrid ha un sistema in grado di fornire un recupero superiore di sessanta volte rispetto a quella delle vetture standard.

Questo impone la necessità di installare un accumulatore in grado di eseguire operazioni di ricarica e rilascio dell’energia estremamente veloci: tre secondi per la ricarica e soltanto due secondi e mezzo per sprigionare l’intera riserva di energia.

Le vetture ibride di serie attualmente non sono in grado di tollerare tali carichi di lavoro, perché non sono equipaggiate con un superaccumulatore.

E sarà questo infatti il passaggio chiave del futuro dell’auto ibrida. Un futuro che potrebbe annoverare questo tipo di dispositivi anche sulle vetture di serie.

Comments

No comments yet. Why don’t you start the discussion?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *