La promessa della 308 Cc: senza capote anche d’inverno

Dura da più di 70 anni la passione Peugeot per le decappottabili con tetto in lamiera. La capostipite è stata la 401, l’ultima nata la 308 Cc che si inserisce in una dinastia (206, 207 e 307 di cui prende il posto) che ha conquistato 650mila clienti, tra cui oltre 50mila italiani.
Disponibile da maggio, prima solo nel più completo allestimento Féline e poi anche nello sportiveggiante Tecno, la 308 Cc eredita dalla berlina parte della parte inferiore della carrozzeria, il pianale, i gruppi sospensioni e alcuni motori.

Cambia fisionomia, da coupé dinamica a cabrio sfiziosa o viceversa, in 20 secondi premendo un interruttore. Nell’abitacolo spiccano la selleria esile che esalta la disponibilità di spazio e, sulle Féline, le poltrone anteriori a richiesta (420 euro) riscaldabili e dotate del dispositivo scaldanuca Airwave, un diffusore d’aria calda all’altezza del collo con tre velocità di funzionamento.
L’attenzione al comfort è rimarcata dal climatizzatore, ottimizzato per le situazioni in cui si viaggia a cielo aperto, mentre la sicurezza si affida ai più avanzati sistemi di assistenza alla guida, dal rollbar posteriore che esce dal suo alloggiamento solo in caso di necessità alla gabbia di airbag che include, in prima mondiale per una scoperta, quello laterale per la testa.
Gli irrobustimenti strutturali e la rigidità della scocca influiscono positivamente sul dinamismo della 308 Cc anche con i motori più vigorosi, come conferma il fatto che raramente entrano in azione i sistemi di gestione della dinamica. La guidabilità è sempre istintiva e gradevole, pur senza mai sconfinare nella sportività estrema. La 308 Cc predilige la vita… all’aria aperta, quando si possono sfruttare appieno le doti d’elasticità del motore 1.6 turbo a iniezione diretta di benzina da 150 Cv (28.650 euro) o del turbodiesel 2.0 da 140 Cv e 30.550 euro, entrambi abbinabili anche al cambio automatico con con un sovrapprezzo di mille e 1.300 euro rispettivamente. Per un maggior comfort che ha un costo anche in termini sia di prestazioni – un po’ meno brillanti – sia di consumi ed emissioni, che risultano leggermente più elevati rispetto all’analoga versione con cambio manuale.
Alla base della gamma si collocano invece un 1.6 Hdi da 112 Cv (27.650 euro, dotato di filtro antiparticolato Fap come il “fratello maggiore” ) e 1.6 Vti a benzina da 120 Cv (25.650 euro).

Fonte: Ilsole24ore.com

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