Assicurazioni e minicar scoppia la polemica

I produttori di minicar non ci stanno ad esser messi all’indice dalle grandi Assicurazioni e dopo le dure dichiarazioni rilasciate da Umberto Guidoni, segretario generale della Fondazione Ania, che si occupa di sicurezza stradale per conto delle Compagnie, replicano acquistando un’intera pagina del quotidiano “la Repubblica”.

Il documento è firmato dai marchi più conosciuti del settore, come Aixam, Canalini, Chatenet, Ligier, JDM, Lombardini e Microcar, oltre che dall’associazione di settore Ancma, e replica a Guidoni su cinque punti:

1) non è vero, sostengono i produttori, che le minicar siano da considerare “auto a tutti gli effetti”, con gli obblighi che ne conseguono, avendo limiti di potenza e velocità massima da ciclomotori a quattro ruote;

2) attenti anche a parlare di fragilità delle minicar: ormai sono obbligatorie le cinture di sicurezza, mentre freni a disco e telai a deformazione progressiva sono sempre più diffusi;

3) da sfatare anche il mito delle minicar guidate da pensionati con gravi problemi di salute e non più in grado di rinnovare la patente ‘B’: i produttori ricordano che da diversi anni per i quadricicli è obbligatorio il certificato medico;

4) sbagliato, insistono i produttori, anche criticare la possibilità di accedere ai centri storici, visti gli spazi e i consumi ridotti che caratterizzano le minicar;

5) quanto alla pericolosità, viene fatto presente che nel 2007 “solo” 12 persone sono morte in incidenti stradali a bordo di quadricicli, lo 0,2% del totale nazionale.

Fonte: Quattroruote.it

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